23 ago 2007

Dialogo fra la bellezza e la bruttezza

In un luogo fuori dal tempo, la signora Bellezza e la signora Bruttezza erano solite scontrarsi in curiosi diverbi verbali. Questo è il resoconto di uno di quegli incontri.

- "Cara sorella Bruttezza, come mi fai pena!
Rappresenti tutto quello che c'è di sbagliato nel creato e nemmeno te ne rendi conto..."
- "Bhè (rispose la Bruttezza), anzitutto spiegami chi ci ha catalogati ed etichettati, permettimi ti prego questa semplice domanda..."
- "E' evidente, l'Uomo!"
- "Allora saprai del potere che esercito su questo cosiddetto Uomo..."
- "Spiegati meglio!"
- "Sai bene, sorella Bellezza, che alla fine sono sempre io la vincitrice. In un modo o in un altro ho sempre io l'ultima parola e inoltre è grande l'influenza mia su questi omuncoli."

La signora Bellezza nel frattempo sembrava perplessa e chiedeva delucidazioni...

"Chi cade fra le mie braccia, cara sorella Bellezza, spesso è perduto e non riesce più a vederti nemmeno con il binocolo, famosa invenzione umana..."

Dannazione, pensò allora Bellezza, sento che mi sta imbrogliando, debbo escogitare qualcosa! ...e così disse:
- "Ma la mia luce risplende come la luce del sole!"
- "Ma il mio buio può tranquillamente oscurarti” replicò Bruttezza, “e allora riuscire poi a ridarti la lucentezza sarà impresa alquanto ardua!"

Allora la signora Bellezza, stufa della discussione, se ne andò con la coda fra le gambe.

"Interessante (pensò poi fra sé e sé Bruttezza), sono riuscita di nuovo a spuntarla, quando invece è evidente che le sono nettamente inferiore, ma, per fortuna mia, sono in ben pochi ad accorgersene."

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